I due discepoli di Kakà

Posted By on Nov 19, 2020 | 0 comments


di Gianni Massaro

 

Il calcio è divertimento, svago, passione, diranno i più.
Ciò che intrattiene, distoglie dal peso dei problemi quotidiani.
Servono i discobolanti, interpreti della fantasia abili a lanciare il disco sferico, bola appunto: palla in idioma portoghese.
Tramite piedi, ed altro, oltre, armonia e sinfonia corporale, posturale, ciondolare e creare, ricreare.
Disco è musica, arte, poetica.
Composizione, componimento, meditazione ed estro ripetuto, abbondante.
Le bolas nelle pampas argentine sono un’arma, bellica, una o più cordicelle alle cui estremità sono situate altrettante pietre.
Si fanno prillare, prima dell’utilizzo.
Armonia e doti tecniche, qualità in grado di valicare la norma, orma graziosa, non disprezzando la cattiveria agonistica, bolanti, nel senso compiuto di lanciatori di palla. Intarsiatori di bola, produttori di ola, visibilio.
Pubblico soddisfatto, anche quello dal palato fine. Kakà e i suoi discepoli, i due discepoli.
Con le bola albicelesti da combattimento hanno poco in comune.
Di Kakà si ricordano grandi ed esaltanti giocate.
Incentiva coadiuvata da un prestante pilastro anatomico, in progressione letale, armonico ed armonioso.
Strapotere in resistenza accelerata, conduzione formidabile del pallone, nel largo un destriero indomabile a copiosi tratti, nello stretto tecnica carioca non iperaffinata, ma affilata ed affinata.
Tagliente, progresso, progressione, trasgressione rispetto alle “normative” verdeoro pedatorie, predatorio turbo.
Costanza al potere, zelante arte lavorata, con pochi ghirigori comportamentali e caratteriali, imperniato però su atletismo moderatamente celato in via umana, espresso come fiuma in piena invece con le scarpette al piede.
Persino nella tragica Istanbul il 22 neoventitreenne polverizzò l’assetto difensivo Reds.
Poesia in moto devastante come pochi al massimo splendore, idillio in forza motrice dall’inventiva maestosa.
Emanuel Vignato classe 2000 nato a Negrar da padre italico e madre brasiliana, è un talento dalla fulgida velocità di pensiero.
Inebriante vignato, non montato, tantomeno svitato o svalvolato mentalmente, come si ama dire in slang giovanile.
O si amava.
Piedi per terra, anche perché pare certo non prediligere le situazioni in alta quota, aeree.
Aerosol, non lascia respirare il diretto marcatore, nell’uno contro uno uno è fattore, con il giallo solar-clivense peninsular-levante la crescita, prima di discendere a Bologna.
Formidabile velocità, nelle movenze anatomiche ricorda il 22 rossonero, seppur con una struttura più esile, esigua.
Illumina in ricezione e al dilatarsi di lembi campestri, disorienta e mostra personalità combattiva e creativa, volenteroso e caparbio, una ricezione incanalata alla miglior giocata, tiro o assist che sia.
Gestione e visione del gioco, felsineo acquisto di spessore, di prospettiva, futuro e anche parzialmente presente, con ottima probabilità.
Il secondo accolito, tra dos Santos ed Emanuel, tra Richi in dorato turbinio arante e il futuro ubriacante ondeggiare del calciatore rossoblù di Negrar, giunge da Viseu, sede vescovile.
Nel mezzo tra il brasiliano e l’italo-carioca, per altezza e peso (approssimativo e cangiante) João Felix.
Medesima lingua idioma portoghese, lusitano trionfa nell’arte pallonara, iberico riscalda con giocate ammalianti, dardo ricamato, bravura pedestre anti-pedestre.
Somiglia abbastanza a Ricardo, tratti facciali in comune, non lo ricorda Vignato invece per connatati fisionomici,
il quale a contatto con l’Eupalla però ne ricalca la scia, sciamano ancheggiante.
Il connazionale del cyborg CR7 con la 7 dei Colchoneros sulle spalle vede invece il gioco in una maniera abbacinante, filtrante ed imbeccare in mondo paradisiaco, disarmante la facilità nel costruire, aprire autostrade verdi più o meno larghe.
Tre giocatori, tre stili, con discrepanze ed analogie, livelli toccati differenti, ma viziatori in quanto creatori di divertimento ed estatica esaltazione, edinamica specie Ricardo, dinamismo con conduzione nettamente più avvenente rispetto alla media.

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