Roma: sudore, cuore, polmoni. La mancanza della vena di De Rossi

Posted By on Nov 21, 2020 | 0 comments


(di Giuseppe Porro)

La Roma, sta pian piano modificando il suo organigramma societario per dare stabilità alla nuova società che si è insediata da poco cercando di essere operativa e stabile in tutti i ruoli con scelte oculate, senza fretta. In tutto questo turbinio di nomi e candidature anche noi abbiamo un nostro candidato.

Se in un prossimo futuro ci saranno nuove entrata in società, ci sentiamo in dovere di caldeggiare (qualora ci fossero le primarie giallorosse) la candidatura di uno che conosce, sente, e vive il calcio come pochi, ovvero Daniele De Rossi. Il suo modo di vivere il romanismo (e il calcio in generale) manca alla causa giallorossa e potrebbe essere la vera quadratura del cerchio.

Daniele De Rossi sarebbe l’uomo giusto al momento giusto per qualsiasi ruolo, dirigenziale o di campo che sia. Il collante tra tutto il mondo giallorosso interno ed esterno, insomma “uno di noi”. Quindi prima che lo “acquisti” una televisione generalista o una qualsiasi pay-tv per fargli fare l’opinionista o l’esperto di campo, bisogna “riacquistarlo”. Anche perché in tv a fare il “radical chic”, sarebbe sprecato e fuori ruolo.

Sudore; cuore; polmoni; cervello, e un fisico che purtroppo non sempre ha supportato gli altri organi citati. Quante volte abbiamo visto la vena di De Rossi gonfiarsi per la sua Roma, e quel gesto d’amore lo abbiamo sentito nostro. Tante, troppe volte abbiamo pensato a Daniele come uno di noi.

La storia del De Rossi calciatore, ci consegna un uomo che ci ha sempre messo la faccia, nella Roma e in nazionale. La continua contrapposizione con l’amico fraterno e Capitano Francesco Totti ci ha raccontato sempre un “capitan futuro” che pur senza galloni è sempre stato capitano. Un leader schietto e diretto, anche nelle scelte finali, a volte anche troppo.

In campo le intemperanze sono state tante, forse troppe, da scatenare comunque sentimenti forti tra i tifosi, ma soprattutto tra i detrattori. Ma a differenza di Totti, la sua cultura calcistica e la sua forza nel metterci sempre la faccia lo ha fatto sempre prevalere soprattutto come uomo.

La coerenza e la schiettezza che lo hanno accompagnato in questi anni, sono sempre più rari in questo calcio e farebbero comodo alla Roma. Lui che studia da Luis Enrique (il migliore allenatore alla Roma secondo Daniele) e Pep Guardiola, ma anche da Spalletti e non da Zeman con il quale c’è stato un rapporto tormentato, al contrario di Totti con i due mister.

I momenti importanti del De Rossi calciatore sono tanti, dal gol contro il Messina dove va dall’arbitro facendo annullare la rete stessa perché segnata con la mano, al gol contro la Sampdoria in un momento molto difficile per la Roma e per De Rossi stesso, passando attraverso il gol al Barcellona in una notte magica contro i più forti del mondo.

Momenti importanti anche in nazionale, dal mondiale dove viene squalificato per quattro giornate figlie un gesto bruttissimo, per poi giocare la finale e calciare uno dei rigori decisivi, alla conferenza stampa per discutere della tessera del tifoso dicendo quello che pensava come sempre è quindi per questo messo alla gogna addirittura da un ministro della Repubblica, fino l’invettiva contro il suo allenatore reo di far entrare lui piuttosto che Insigne visto che si doveva vincere la gara e non gestire.

Insomma il De Rossi pensiero è stato sempre pensiero di pancia, ma soprattutto di cuore. E quando la vena si gonfiava poteva succedere di tutto, nel bene e nel male. Insomma un calciatore già allenatore e dirigente da quando era ancora in campo.

Daniele De Rossi è stato tanto per la Roma e spesso a raccolto poco e non solo a livello sportivo. A volte anche passando sopra dicerie e chiacchiere che in città diventano spesso leggende metropolitane, solamente perché ha sempre avuto un modo di pensare diverso, un modo più “british”.

Sono tanti i momenti diversi ma carichi di energia e pathos, nello stile dell’uomo De Rossi. D’altronde la frase più iconica che racchiude tutto Daniele De Rossi stesso è: “Ho solo un unico rimpianto, quello di poter donare alla Roma una sola carriera”. Peccato, anche se non è del tutto vero, ci potrà donare un altra carriera nella Roma sotto un altra veste, ed è quello che ci auguriamo.

Submit a Comment