Adelante Roma: tu es un bombón

Posted By on Nov 24, 2020 | 0 comments


(di Giuseppe Porro)

La Roma va avanti, e va avanti bene con la sua colonia multietnica ma soprattutto latina. Tra brasiliani, argentini e portoghesi, spiccano su tutti gli spagnoli.

La Roma ha avuto una moltitudine di stranieri noti o meno noti, ma storicamente e per amore di tifo si è sempre identificata con i brasiliani (Falcao su tutti) e i tedeschi (Voeller su tutti).

Ma la colonna straniera più nutrita della storia è questa spagnola, e identificarsi con una delle nazioni più forti del mondo è solo un bene per la causa giallorossa.

I rapporti con gli iberici sono sempre stati un dolce amaro per la Roma in campo e fuori, ma sempre rapporti particolari, a partire dal Re Juan Carlos che è nato a Roma.

Nel calcio giocato, dalla consacrazione del miglior brasiliano non nativo (cit. Pelé) a Spagna ’82 ovvero Bruno Conti, alle sfide epiche con le grandi Real Madrid e Barcellona fino ad arrivare al mercato di oggi.

Il bombón (così titolava “Sport” il giorno dopo il sorteggio di Champions League tra la Roma ed il Barcellona) di oggi, che vede affiancarsi a Pau Lopez altri quattro iberici potrà risultare decisivo a fine stagione.

Al già citato portiere ci sono Pedro, campione completo a 360° gradi, e tre giovani di belle speranze. Villar, Carles Peres e Borja Mayoral, insomma sono lontani i tempi degli anonimi spagnoli passati per visitare Roma.

Se contiamo solo il terzo millennio dove salviamo i fenomeni Luis Enrique e Pep Guardiola (anche loro passati tra i mugugni) e tutto un cancellare. Cesar Gomez, Bojan Krkic, Josè Angel, Iago Falque, Ivan Marcano e il mago di Siviglia Monchi.

Oggi la musica è diversa perché ai “cinco” spagnoli affianchiamo i “latini” italiani, gli argentini (di lingua spagnola), i portoghesi (arriverà anche il direttore Pinto) e i brasiliani (di lingua portoghese), poi i Mkhitaryan e i Dzeko che parlano la stessa lingua di Pedro, ovvero la lingua dei campioni.

Tutto questo fa ben sperare, e sognare non costa nulla. L’importante è restare con i piedi ben saldi per terra e il resto verrà di conseguenza. Nel frattempo, adelante Roma, regalaci un bombón.

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