Amarcord: Ciccio Graziani…

Posted By on Nov 25, 2020 | 0 comments


 (di Gianluca Guarnieri) Nato sotto il segno del Sagittario. Il segno dell’Arciere è quello di Francesco Graziani. Uno dei calciatori simbolo degli anni ’70, grande goleador ed elemento di potenza e forza oltre alla celebre generosità. Graziani è stato protagonista assoluto per 2 decenni, i ’70 e gli ’80 con un Titolo mondiale meraviglioso vinto in Spagna da titolare e protagonista, ed uno scudetto storico vinto con la casacca del Torino, nel mitico 1976, con la coppia d’attacco Pulici-Graziani che segnò un’epoca gloriosa, con i granata di Gigi Radice capaci di rimontare la Juventus e di batterla al foto finish in un arrivo in volata indimenticabile. Ciccio goleador e capocannoniere 1977, protagonista nei derby (mitico quello dell’ottobre 1980 con doppietta a Zoff e tante polemiche…) ed in Nazionale, senza fare mai polemiche, per qualche scelta di Bearzot. Un ragazzo semplice, ma capace di avere rispetto e senso del dovere. Graziani, ha sempre legato se stesso e la sua immagine alle maglie con le quali ha giocato: il Toro, la Fiorentina e la Roma, in particolare. Squadre con tifoserie di grande passione e legame, accomunate da un amore forte e sanguigno, dove “Ciccio” è stato portabandiera ed idolo indiscusso. Il periodo con la Roma di Liedholm e poi di Eriksson è stato indimenticabile, tra scudetti sfiorati, Coppe Italia vinte e il rimpianto per quella finale di Coppa dei Campioni, sfuggita contro il Liverpool, da quel dischetto sfortunato, a causa di un errore dei due alfieri di Enzo Bearzot, ovvero Bruno Conti e lo stesso Graziani. Un dolore per il buon Ciccio che si è sempre distinto per la professionalità e la capacità di fare gruppo, restando personaggio umano e semplice, lontano da qualsiasi tipo di divismo, basti pensare a quando lui e altri compagni di quella Roma anni’80 andavano alle cene del Cucs, cantando a squarciagola i cori della Sud, a loro riservati. Tante corse, tanto impegno, tanto cuore. Non si è mai tirato indietro, cercando di andare a fare un ”ante pressing”, dimostrandosi attaccante moderno rispetto ai colleghi del periodo, più interessati a ricevere cross in area di rigore. 21 reti in maglia giallorossa, tra Campionato e Coppe, ma un immenso impegno e sacrificio. Un calciatore-atleta lontano dalle “Rockstar” attuali, che pullulano sui campi di gioco di mezzo mondo, con creste, ciuffi e tatuaggi. Un prodotto del football “pane e salame”, che ci rincuora e ci fa tornare indietro nel tempo e nella memoria.

Graziani figurina

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