Pasquale Pollio
Alla “Sardegna Arena” va in scena Cagliari Spezia, ed il tecnico rossoblù nonostante le assenze decide di schierare un 4-2-3-1 molto offensivo che vede agire dietro Pavoletti il trio Ounas, Joao Pedro e Sottil, anche perché nella lista dei convocati figurano solo quattro centrocampisti di ruolo con il solo Faragò che avrebbe potuto occupare una delle corsie laterali, ma per tutto il primo tempo c’è solo una squadra in campo, quella ligure, che domina l’incontro tornando negli spogliatoi in vantaggio, un vantaggio meritato visto che il primo tiro nello specchio della porta spezzina arriva solo nel minuto di recupero del primo tempo grazie ad un colpo di testa di Walukiewicz, negli spogliatoi Di Francesco si fa sentire ma deve ripartire gioco forza con l’undici iniziale, il Cagliari ha però la fortuna di rientrare immediatamente nel match grazie al sesto gol in campionato di Joao Pedro, e riesce persino a ribaltarla con un gol magnifico di Pavoletti, ma i rossoblù hanno il demerito di non chiuderla perché Ounas e Sottil non sfruttano due occasioni colossali, ed a nulla servono i cambi del tecnico che ridisegna tatticamente la squadra nella parte finale del match schierando un centrocampo a tre, perché a pochi secondi dalla fine Nzola realizza il rigore del definitivo pareggio, così sfuma l’ennesima occasione per il Cagliari di dare una svolta al suo campionato, è anche vero che questa squadra non può permettersi di regalare agli avversari elementi come Godin e Nandez, giocatori che a prescindere dal tasso tecnico alzano il livello di personalità in campo, e Di Francesco dovrà interrogarsi sulla gestione del primo tempo da parte dei suoi ragazzi.