di Gianni Massaro
Nuovamente integrato nell’ossatura, già nella zampata a Napoli Armando Izzo aveva riscoperto un’antica peculiarità. Gol un po’ strambo, proprio nella città natale, traiettoria balorda. Nel finale solo una pennellata morbida di Lorenzo Insigne aveva tolto i tre punti agli ospiti.
Torino parso in ripresa, maggior equilibrio e tenuta mentale, solo due reti incassate nelle ultime tre partite.
Va in scena a Parma. Vantaggio di Singo su sagace assistenza di Belotti.
Sirigu prezioso in un paio di occasioni, quasi allo scadere giunge l’inzuccata del difensore campano.
Sepe trafitto per la terza volta da Gojak, ancora ispiratissimo Belotti a servire.
Innesca più che bene, forse Giampaolo ha trovato la quadra migliore. Con vari protagonisti importanti, ed il trascinatore Gallo.
Imperniato su un assetto difensivo meno precario, vera rovinosa lacuna, parso migliore.
Con Armando Izzo valore aggiunto, in retrovia e su palle inattive sopratutto, a colpire con pericolosità.
È il Toro a segnare negli ultimi minuti al Tardini, controtendenza.
In precedenza a sei minuti dal termine era in doppio vantaggio contro il Sassuolo, finita poi tre pari.
Al novantaquattresimo in vantaggio sulla Lazio, finale 3 a 4.
Per citarne solo due.
Una classifica che non rispecchia il potenziale ed il valore reale, ma il campo è padrone.
Sarà.
A partire dalle basi. Difesa arcigna, come ai vecchi tempi, neanche troppo.