Coppe europee: Italia, cronaca di un (quasi) fallimento annunciato

Posted By on Apr 6, 2021 | 0 comments


(di Giuseppe Porro)

Sono ormai diversi anni che l’Italia “fallisce” miseramente in Europa, le ultime coppe europee portate a casa sono legate all’Inter nel 2009/2010 in Champions League e al Parma nel 1998/1999 in Europa League.

Quest’anno al momento l’ultimo baluardo è rappresentato dalla Roma che se la vedrà con l’Ajax nei quarti di finale di Europa League. Ma cerchiamo di valutare la situazione e perché l’Italia stenta in Europa dove dovrebbe essere più semplice.

La semplicità dovrebbe essere legata al non tatticismo esasperato che c’è in Europa, dove in gergo “si può giocare” ed è più semplice “trovare campo” a differenza di certi campi nostrani ostici.

Poi però capita di non arrivare in fondo per altri mille motivi, lo scorso anno l’Inter arrivò in finale di Europa League ma trovò un avversario organizzato ed esperto di quella stessa competizione, ovvero il Siviglia (6 vittorie in 15 anni).

L’ultima semifinale di Champions League è invece legata alla Roma che affrontò nel 2018 contro il Liverpool, altrimenti le italiane non sono andate oltre i quarti di finale a volte contro avversari “abbordabili”.

A parte i casi che ci hanno visto uscire contro: PSG; Barcellona; Real Madrid; le due di Manchester o il Bayern Monaco (tra l’altro mai a nostro favore i scontri contro le big), la Juventus di Ronaldo è uscita dalla Champions League nei tra anni del portoghese contro Lione, Ajax e Porto.

In Europa League è addirittura andata peggio, dove andando a ritroso nel tempo troviamo “carnefici” che si chiamano Getafe; Salisburgo; Cluj; Hapoel Beer Sheeva etc. etc. insomma molto fumo e poco arrosto.

Le cause sono molteplici e sono comunque riconducibili a introiti non piu floridi. I diritti tv; le mancanze di impianti adeguati; i mancati investimenti nei vivai; le scelte societarie sbagliate; la crisi dei nostri club, il tutto accentuato dal Covid ha reso la situazione drammatica.

Se a tutto questo aggiungiamo scelte tecniche opinabili, con allenatori e calciatori non più di prima fascia il quadro è completo. Ora per invertire il trend bisogna resettare e ricominciare con investimenti mirati e impianti all’altezza.

Le speranze del calcio nostrano sono ora riposte sulla Roma per riportare una coppa europea in Italia dopo diversi anni e far respirare il ranking Uefa, aspettando giugno per poter tifare Mancini sperando di portare a casa un Europeo che manca (1968) addirittura dal secolo scorso.

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