Adusi di potere. A.

Posted By on Mag 4, 2021 | 0 comments


di Gianni Massaro

 

Una bollente esplosione, Superlega egualitaria per niente. Per niente proprio.
Tutti matti, o quasi, ma la competizione calza attillata per forme lucrose.
Dietro congetture, esorbitanti cifre e piani ribelli resta il tema dell’umiltà tra le poche essenziali sfumature.
Poco vicini al terreno, al vero humus vitale, apparentemente giganteggianti tra le nuvole i grandi club del football sono realmente sospesi in un bilico ricoperto di dubbi e grossi deficit economici.
Altro tarlo l’asse qualità-quantità, in un mondo andato inesorabilmente a imprimersi sotto il sole della velocità, consumo rapido all’ordine del giorno.
Trofei e meritocrazia, nuova storia e passata gloria, ognuno finisce inesorabilmente per tirare al fine di vincere, tirare acqua al proprio mulino cocciutamente.
Falsi amici o falsi nemici, subito arsi grassi e arsi assi; si gioca persistentemente, a ritmi di rullo compressore; si esaltano giovani a velocità della luce, non concedendo poi falsi passi.
Atalanta e Sassuolo progetti che insegnano in Italia, stemmi sbrandizzati richiamano bellezza ma minor fascino e appeal, fra passato e futuro viene combattuto il presente.
Mentre impercettibilmente si presentano tronfie grinfie prepotenti nel tentativo di creare scompiglio.
Si potrà verificare un capitale cambiamento, perché il popolo locomotore del movimento, dal cuore grande e dal sale in zucca, non è sempre così stolto come viene dipinto.
La Superlega era un Supergala (è o sarà), incentivata da Florentino Perez, presidente del club migliore d’Europa.
La Madrid Blanca e altre comare e ‘comari’, alcuni comportatisi da somari; forse apparenti miopi erano semplici messaggi. Avviso, preavviso.
Super Lega, ed ECA, la prima associazione da plasmare, la seconda esistente da un po’ di tempo rappresenta le società a livello europeo.
Acclarata la scissione, il nocciolo assai influente (ma parzialmente per le logiche di mercato) costituito dal volere dei tifosi.
Una suddivisione: coloro avvezzi ad usi e costumi tradizionali o presunti appassionati della materia desiderosi di altro, riducendo all’osso, solamente a due tronconi.
Chiaramente va a rispecchiare anche il movimento pallonaro la noia del mondo, con tanto di conflitti e liti generazionali, chi esigendo il classico, chi l’iper moderno, in un contesto dominato da un frequente tasso piatto, ricoperto frequente di monotono negli ultimi anni.
Qualcosa andrà cambiato, qualcosa andrebbe cambiato, ma senza folli rivoluzioni da commilitoni punto com.
Gli eccessi fanno spesso male.

 

 

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