Nota bene. Focuspide

Posted By on Mag 4, 2021 | 0 comments


di Gianni Massaro

 

Il 2021 inizia con un’Inter in colonizzare di campionato. Strappi e sprint di Hakimi, difesa solidissima, Lukaku trave offensiva, ma tanta solfa a colorare le trame viene dalla Sardegna. Solfa e solfeggio su più toni e scale Nicolò Barella, definitivamente impostosi nel panorama italiano, e non solo.
Intorno a Barella è girato l’universo dell’Inter 2020-21 in guizzi e guitti, ossia in velocità di esecuzione psico-fisica e in girovago arginare di manovra per il campo. Completo epicentro di energia, piccolino ma penetrante, uno da battaglia sportiva, imparando a gestire con occhio clinico e lama letale.
Attutisce gli impeti veementi, il centrocampista ex Cagliari riceve meno cartellini, offre qualche pennellata d’autore, assiste benissimo, sapiente anche nel pre-assist.
Scodella ed arremba, quando segna l’occasione non è mai banale, e questo già dalla precedente stagione. L’Inter di Conte aizza gli avversari talvolta ad attaccare, al dilatarsi di spazi infila magistralmente.
Il possesso palla costituisce una valida alternativa, ma la cifra tecnica di maggior livello nel detenere la sfera è lì nel mezzo. Brozovic, Eriksen però sono senza accelerazioni lancinanti e percussioni persistenti. N.B incide e decide invece, eccelle nell’essere in partita, placa gli ardori intensi del passato in agonismo, aiutato da un’unione collettiva in miglioramento costante. Solidità.
A Cagliari, a quasi dieci dallo scadere, Barella pareggia con una conclusione pregevole, gol sofferto dell’ex ad iniziare la rimonta, 3 a 1 per gli ospiti.
Prima di tante svolte.
Con la Juve invece dominio di Barella, al rubare pallone si sostituisce prepotentemente l’ispirazione: assist e gol. Mancino telecomandato per la testa dell’ex Vidal, colpo del ko con inserimento a tutta corsa, ricezione e botta in area.
Precari equilibri, la sblocca nell’insidiosa partita di Firenze ( Inter non vinceva dal 2013-14 al Franchi, tango argentino Palacio Icardi col gol di Cuadrado nel mezzo).
Un gol su sviluppo di calcio d’angolo preparato ad uccellare le marcature dei Viola, e timbra in modo somigliante alla firma nell’incontro a San Siro contro l’Hellas Verona, sfida del 2019-20 decisa da Nic.
Nel cuore del gioco, con sempre più pulizia, un cignetto cinico il ‘Bar’.
Un andamento completamente ribaltato, nel giro di un campionato, con il centrocampista classe 1997 a realizzare una rete.
Con la Juve si erano registrate due sconfitte sotto i tocchi di un efficace Dybala, col Cagliari un successo e un pareggio casalingo. Con la Fiorentina nella A 2019-20 ben due pareggi. Un trittico di avversarie ostiche, sempre con difficoltà.
Nella seconda stagione di Conte sfide dall’esito rovesciato, anche se sempre faticando. A distanza di un campionato paradossalmente la più semplice tra queste partite vinte quella con la Juve, la squadra di Pirlo con qualche defezione ma tale restava la complessità della rivale.
17-01-2021, si accinge a consolidarsi il tricolore: una data. La data, in cui avviene il passaggio di consegne, lungamente atteso.
Tra i protagonisti essenziali l’ardito ragazzo isolano, all’interno di un gruppo volto a pensare all’essenziale, senza troppi orpelli, un bunker attivo e partendo da un gol a partita praticamente sempre (unica eccezione a Udine).
Nel nome del collettivo.

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