Roma: Friedkin-Mourinho la mossa del giaguaro e la quadratura del cerchio

Posted By on Mag 5, 2021 | 0 comments


(di Giuseppe Porro)

Gran colpo della Roma: José Mourinho è il nuovo allenatore dei giallorossi per i prossimi tre anni. Un colpo mediatico e non solo, un colpo che vale triplo per i giallorossi; per la società, per l’ambiente e per la squadra.

La società

I club già indebitati e con i bilanci in rosso, hanno dovuto fare i conti con il Covid che ha lasciato gli stadi vuoti. Poi gli ingaggi/stipendi, i diritti tv che non sono più quelli di una volta, e nel caso della Roma i risultati brutti dell’ultimo periodo insieme ai silenzi e il profilo basso scelto dai Friedkin, hanno fatto in modo e maniera che aleggiasse lo spettro di Pallotta. Ma dopo l’annuncio del divorzio da Fonseca (anche quello chiacchierato e criticato) è arrivato a breve distanza il colpo a effetto dei Friedkin e lo scambio di notizie ha fatto schizzare il titolo (Borsa aperta) a +22% rivalorizzando il brand giallorosso, ottima mossa della società giallorossa senza ancora aver visto Mourinho sbarcare a Roma.

L’ambiente

L’ambiente dilaniato da una squadra inerme, accentuato dal risultato di Manchester, ha innescato nei tifosi, obnubilati tra sentimenti rabbiosi e di pura rassegnazione, l’abbandono della Roma fino alla fine della stagione. Poi l’onda social della notizia dell’arrivo dello “Special One” ha travolto il mondo intero con uno tsunami mediatico che ha ridato entusiasmo al popolo giallorosso, ha fatto parlare della Roma più adesso che se avesse raggiunto la finale di Europa League, artifizio mediatico in attesa delle iperbole mediatiche del portoghese che fa della dialettica il suo dogma.

La squadra

La squadra che aspetta ormai il rompete le righe tra autogestione, mal di pancia e nuove prospettive di guadagno, alla notizia avrà avuto una scossa, lo stesso brivido che ha attraversato la schiena dei tifosi e degli appassionati di calcio che si cibano di social media. Ora chi aveva la valigia pronta vorrà dimostrare a Mourinho che ancora può dire e dare qualcosa qui a Roma a partire da mercoledì, una partita che non ha più nulla da dire ma che un miracolo calcistico potrebbe far riflettere Mourinho e confermi che in questa Roma con questo allenatore qualcuno ancora ci può stare.

In conclusione

Il progetto dei Friedkin, nonostante i loro silenzi, comincia a prendere forma. Dopo una stagione di osservazione hanno deciso di concentrare gli sforzi economici sulla squadra. Hanno deciso di abbandonare il progetto Tor di Valle, hanno sfidato le regole della Borsa per sottolineare che vogliono uscirne, vogliono dare la scossa, come ultimo tentativo disperato di toccare l’orgoglio di giocatori che hanno perso l’interesse e l’impegno di fare il proprio lavoro, soprattutto hanno oscurato lo scudetto di un campionato (quello ancora in corso) tecnicamente deprimente. Un ceffone a giornalisti che hanno parlato del nulla, editori che annaspano nel pantano di un campionato che non ha dato alcuno stimolo. Oggi l’AS Roma è il centro dell’attenzione, e lo sarà fino alla presentazione del suo nuovo allenatore e fino a settembre lo sarà nella gestione del mercato. A cosa serve tutto questo? A salvare le sorti di un campionato ormai dormiente, allenatori cercheranno di raccogliere il guanto di sfida, giocatori troveranno la voglia di riprendere a fare il loro lavoro. Altri presidenti cercheranno di non uscire dal cono di luce acceso dagli americani in giallorosso. Dopo gli Europei, forse, avremo nuovamente la voglia di seguire il calcio e tutto il circo mediatico che lo circonda tornare a raccontarlo con una professionalità che latita ormai da almeno due anni. Unico rischio….la Roma potrebbe diventare “la Roma di Mourinho” e chissà se gli americani potranno sopportare questo piano rialzato sopra di loro.

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