OCCHIO ALLA GERMANIA

Posted By on Giu 19, 2021 | 0 comments


Di Lucio Marinucci

 

La Germania inizia il proprio Europeo in affanno, perdendo 1-0 l’atteso esordio contro i Campioni del Mondo della Francia. A Monaco di Baviera sono stati i transalpini ad imporsi grazie al decisivo autogol nel primo tempo di Mats Hummels. Nonostante la sconfitta però, gli uomini di Joachim Low non hanno sfigurato così nettamente e nel complesso avrebbero forse meritato anche il pari. Eppure ovunque imperversa l’ondata di pessimismo su questa squadra che, dal fallimentare mondiale di Russia in poi, viene ormai considerata sotto il livello delle altre grandi nazionali. La verità è che l’immagine di quella clamorosa sconfitta contro la Corea del Sud di tre anni fa ha macchiato indelebilmente la memoria di molti, lasciando il ricordo di un gruppo non più all’altezza della propria nomea. Da quel 27 Giugno del 2018 però molte cose sono cambiate; nelle ultime stagioni abbiamo potuto ammirare la consacrazione di molti talenti, da Gnabry e Gosens fino ad Havertz e Werner, che hanno portato una ventata di aria fresca sulla Germania. Il processo di integrazione tra i vecchi senatori (Neuer, Hummels, Kroos, Muller) e i promettenti nuovi arrivati non è di certo stato semplice e ha richiesto del tempo, ma dopo dei fisiologici passi falsi Low è riuscito ad amalgamare gli ingredienti fino a modellare una squadra duttile e moderna, capace di offrire pochi punti di riferimento. A detta di tanti nella partita di ieri si è sentita l’assenza di un centravanti di ruolo, ma in realtà grandi meriti per l’inoffensività dei tedeschi vanno attribuiti all’insuperabile coppia Kimpembe-Varane e a un Kantè senza ombra di dubbio all’apice della sua carriera. Ora il prossimo scoglio per la “Mannschaft” è il Portogallo che nonostante non abbia particolarmente brillato contro l’Ungheria, è riuscito a raccogliere un rotondo 3-0. La sfida si preannuncia combattuta e potrebbe diventare un crocevia importante per entrambe le formazioni, ma una cosa è certa: la Germania è ancora viva e vegeta e ha voglia di stupire.

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