QUANDO I SOGNI SI AVVERANO

Posted By on Giu 29, 2021 | 0 comments


di Giuseppe Vignola

Come in ogni competizione calcistica oltre alle statistiche e ai risultati, da raccontare ci sono anche belle storie. La favola in questione è quella del calciatore inglese Raheem Sterling e del suo primo gol all’Europeo. Già il fatto che un ragazzo riesca ad arrivare ad indossare la maglia della propria nazione è in sé per sé una favola, aggiungiamoci che poi quella maglia è la numero 10 allora basterebbe solamente questo. La storia, incredibilmente, riesce ad essere ancora più romantica. Sterling nasce non in terra inglese, ma in Jamaica. All’età di soli cinque anni arriva a Londra e si stabilisce nel quartiere periferico di Brent Cross, in una casa dalla quale dal giardino si intravedeva l’arco di Wembley. Come se non bastasse frequenta la Copland High School, che da un lato dava direttamente sullo stesso campo. La sua passione era il calcio e come ogni bambino il sogno era segnare in quello stadio che guardava continuamente. Per ricordarselo bene il suo obiettivo se l’è anche tatuato sull’avambraccio. Il disegno di quest’ultimo rappresenta un bambino con un pallone sotto il braccio, la maglia numero 10 e Wembley davanti. Come nelle migliori favole alla partita di debutto della competizione, in un incontro difficile come Inghilterra-Croazia, contro quella stessa squadra che tre anni fa aveva eliminato i britannici dalla semifinale del Mondiale, la partita la decide proprio Raheem con un suo gol e con la maglia numero 10 indosso. L’immagine più bella è la sua espressione dopo la rete, il volto di chi si rende conto di essere riuscito a coronare il suo sogno più profondo e si abbandona completamente ad una corsa scatenata e ad un sorriso splendente. Dopo la partita dirà semplicemente che era sicuro che prima o poi sarebbe riuscito a segnare con quella maglia in quello, che per gli inglesi, è un vero e proprio “tempio”. Questa era una promessa che si era fatto già a cinque anni e in questi casi  l’avversario da battere, per mantenere fede alle proprie parole, è la nostra stessa paura di non farcela e il timore di non essere abbastanza. Per fortuna, però, di queste storie ce ne sono molte, che ci portano a capire che, con dedizione e sacrificio, si può arrivare in cima, come ci è arrivato Raheem quando, dopo tanto lavoro, la sua promessa l’ha mantenuta.

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