C’ERA UNA VOLTA IL CHIEVO VERONA

Posted By on Ago 3, 2021 | 0 comments


di Matteo Provvidenza

 

L’ultimo volo dei “Mussi volanti”. Ha rappresentato la realtà di quartiere più longeva della storia della Serie A. Il Chievo Verona, oggi definitivamente escluso dalla Serie B, a seguito della bocciatura del ricorso al Tar del Lazio, è destinato a scomparire dal calcio professionistico. Nel presente articolo vi riepiloghiamo le tappe e la storia di questa realtà, che ha rappresentato Verona e il Veneto per molti anni in massima divisione italiana.

 

STORIA: DAGLI ALBORI DEL CLUB ALLA PRIMA PROMOZIONE IN SERIE A

Nel 1929 nella frazione di Chievo nel comune di Verona venne fondata l’Opera Nazionale Dopolavoro ChievoI colori sociali all’inizio erano il bianco e il blu, quest’ultimo colore sarà successivamente sostituito dal celeste. La squadra scaligera giocò nei dilettanti dai primi anni dalla fondazione fino a diversi decenni post seconda guerra mondiale. La svolta arrivò nel corso degli anni 60, con l’acquisto del club da parte dell’imprenditore Luigi Campedelli, proprietario dell’azienda dolciaria Paluani. Dopo alcune stagioni passate tra le categorie dilettantistiche, al termine della stagione 1985/1986, complice una sentenza di condanna per il Bassano, il Chievo Verona venne promosso nei professionisti con l’approdo nel campionato di Serie C2. Dopo tre stagioni disputate nell’allora quarta serie italiana, i veronesi trionfarono nell’annata 1988/1989 e vennero promossi in Serie C1. Nel 1992, con la scomparsa del presidente Luigi Campedelli, l’eredità sia della Paluani che del Chievo passò al figlio Luca. La vittoria del girone A al termine della stagione 1993/1994 portò la squadra a disputare il primo campionato cadetto della sua storia. La Serie B, dal 1994/1995 fino al 1999/2000, rappresentò la stabilità del Chievo Verona nel quale iniziò ad affrontare la storica squadra della città, l’Hellas Verona, nei cosiddetti “Derby della Scala”. Le stracittadine veronesi, nell’era del campionato cadetto, vide il seguente bilancio: tre vittorie per la compagine clivense, tre vittorie per l’Hellas e due pareggi.
Nella stagione 2000/2001 il Chievo Verona, allenato da Luigi Del Neri, centrò la prima promozione in Serie A della propria storia. Trascinati da bomber Bernardo Corrardi, autore di 13 reti in questa stagione, i veronesi chiusero il campionato al terzo posto, a pari punti con il Piacenza e a sole tre lunghezze. Per il piccolo borgo veronese fu pura apoteosi, come dichiarò lo stesso presidente Luca Campedelli, all’indomani della promozione: “Per me è come se fosse un sogno, quando mi sveglierò vi saprò dire”.

 

L’ESORDIO IN SERIE A NELLA STAGIONE 2001/2002

La stagione 2001/2002 vide ai nastri di partenza una squadra composta da veterani (D’Anna, D’Angelo, Corini, Beghetto), certezze (Lupatelli, Corradi, Marazzina, Longo) giovani promesse (Legrottaglie, Manfredini, Cossato) e futuri campioni del mondo nel 2006 (Perrotta e Barone). L’esordio con il botto in massima serie con la vittoria dei clivensi sul campo della Fiorentina fresca vincitrice della precedente edizione della Coppa Italia. Una serie di successi, alternati a poche battute di arresto (contro Juventus e Milan), videro i “Mussi volanti” raggiungere la testa della classifica, la quale venne mantenuta fino alla 15°giornata di Serie A. Degno di nota il successo clamoroso in casa dell’Inter per 2-1 a San Siro (grazie alle reti di Corradi e Marazzina). Il pesante ko interno contro la Roma nella giornata successiva vide la perdita della testa della classifica, ma i clivensi riuscirono comunque a mantenere la parte alta della classifica. Una battuta d’arresto per la squadra veronese si vide nel girone di ritorno, condizionata dal forte contraccolpo psicologico della morte del giocatore Jason Mayele, a seguito di un incidente stradale. Il Chievo Verona, tuttavia, riuscì a rialzare successivamente la testa e, dopo diverse importanti prestazioni (in particolare ricordiamo la vittoria del primo derby cittadino in A contro il Verona e il pari in rimonta contro l’Inter in volata per lo scudetto), si trovò a lottare fino al termine del campionato per un posto in Champions League con il Milan. Dopo la 34° e ultima giornata, i clivensi raggiunsero il 5° posto che significava qualificazione in Coppa Uefa all’esordio assoluto in Serie A. Nel frattempo, l’Hellas Verona, dopo un inizio di campionato in zona coppe europee, retrocesse in Serie B. Il Chievo quindi rapprentava la sola società del capoluogo veronese a partire dall’anno successivo.

 

2002-2019: IL CHIEVO PRESENZA PRESSOCHE’ FISSA IN SERIE A.

Nell’annata successiva il Chievo, nuovamente guidato da Luigi Delneri, venne eliminato al primo turno di Coppa Uefa dalla Stella Rossa di Belgrado e raggiunse il 7° posto in campionato al termine della stagione di Serie A. Nell’annata 2003/2004, con la medesima guida tecnica e in organico un altro futuro campione del mondo (Andrea Barzagli), i clivensi raggiunsero il 9° posto, rientrando nuovamente nella parte sinistra della classifica. Nel 2004/2005, nelle Serie A tornata a 20 squadre, il Chievo, allenato prima da Beretta e poi da D’Angelo, raggiunse il 15°posto e la prima salvezza con maggior difficoltà dall’approdo in massima serie. La stagione 2005/2006, il Chievo guidato da Pillon centrò la prima qualificazione ai preliminari di Champions League con il quarto posto (a seguito delle numerose penalizzazioni dovute allo scandalo di Calciopoli). L’avventura dei “Mussi volanti” nella massima competizione europea durò soltanto fino al terzo turno preliminare con l’eliminazione che sopraggiunse per mano dei bulgari del Levski Sofia. Successivamente arrivò l’uscita anche dalla Coppa Uefa per mano del Braga, dopo i tempi supplementari nel match di ritorno. Al termine del campionato arrivò la prima retrocessione in Serie B per i clivensi dopo 6 stagioni consecutive disputate in Serie A. Nel medesimo anno pianse lacrime ancora più amare l’altra sponda di Verona, con l’Hellas che scese in Serie C1, dopo i playout di Serie B contro lo Spezia. L’avventura in cadetteria del Chievo durò un solo anno, vincendo, sotto la guida di Iachini, il campionato di Serie B 2007/2008 (trascinati dalle reti della bandiera clivense Sergio Pellissier).
A partire dalla stagione 2008/2009 fino al 2018/2019, il Chievo ha rappresentato una presenza fissa nel massimo campionato italiano e ha rappresentato, fino alla stagione 2013/2014, l’unica squadra di Verona e del Veneto in massima serie. Il ritorno in Serie A del derby scaligero vide le seguenti statistiche in quattro stagioni complessive: 3 vittorie per i clivensi, 3 per l’Hellas e 4 pareggi. Sergio Pellissier raggiunse il record assoluto di marcature in Serie A con la maglia del Chievo con ben 112 reti. Tuttavia, la stagione 2018/2019 pose fine alla permanenza in massima serie del Chievo, dopo 11 stagioni consecutive. Il 20° posto, unito al record negativo di punti in Serie A (soltanto 17), vide la fine della favola dei Mussi Volanti dopo quasi un ventennio.

 

LE DUE STAGIONI IN SERIE B E LA MANCATA AMMISSIONE.

La stagione 2019/2020 del Chievo vide il raggiungimento del 6°posto in Serie B e la fine della corsa alle semifinali dei playoff contro lo Spezia. La stagione successiva ha visto i clivensi raggiungere l’ottavo posto nella stagione regolare, con successiva eliminazione nel primo turno dei playoff per mano del Venezia dopo i tempi supplementari.
Il Consiglio Federale, nel mese di Luglio scorso, ha dato parere negativo all’iscrizione del Chievo al campionato di Serie B 2021/2022. Il club veronese, dopo la prima bocciatura della domanda di iscrizione da parte della Covisoc e dalla Commissione sportiva, aveva presentato ricorso per approfondire le motivazioni e regolarizzare la propria posizione. Tuttavia, lo stesso Consiglio Federale ha deciso di confermare le decisioni della Covisoc, bocciando di fatto di nuovo l’iscrizione del club veneto al prossimo campionato di Serie B 2021/2022. A niente è valso il ricorso al Tar del Lazio, che ha portato all’ennesima bocciatura e la riammissione del Cosenza in Serie B. Il Presidente Campedelli ha deciso nel pomeriggio di oggi di tentare l’ultima carta del ricorso al Consiglio di Stato, con speranze molto vane di riammissione in sovrannumero alla lega cadetta.
Finisce qua il volo dei Mussi Volanti, dopo aver rappresentato una vera e propria favola di un quartiere di Verona da poche migliaia di abitanti, facendo sognare tifosi e appassionati di calcio per circa un ventennio.

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