SALERNITANA BEFFATA

Posted By on Set 19, 2021 | 0 comments


Pasquale Pollio

La quarta giornata di campionato vedeva l’Atalanta di scena all’Arechi in una gara sulla carta proibitiva per i granata reduci da due prestazioni sconcertanti che avevano messo sul banco degli imputati il tecnico, la salernitana quindi cercava l’impresa contro una delle big del massimo campionato con l’obbiettivo di cancellare anche lo zero in classifica.

Dopo una settimane di prove tattiche al Centro Sportivo “Rosy Mary” Castori ci sorprendeva abbandonando il suo 3-5-2 optando per un più offensivo 3-4-1-2 mettendosi così a specchio con i nerazzurri e schierando in campo la seguente formazione, Belec tra i pali; Gyomber, Strandberg e Gagliolo a formare la linea arretrata; Kechrida, M.Koulibaly, L.Coulibaly e Ranieri in mediana con Ribery dietro le due punte Gondo e Djiuric, solo panchina quindi per i due colpi più importanti del mercato estivo Simy e Bonazzoli, dal canto suo Gasperini, reduce dalle fatiche di Champions, effettuava un mini turnover schierando il seguente undici: Musso in porta; linea a tre composta da Toloi, Demiral e Palomino, centrocampo con Mahele, Pasalic, Freuler, Gosens, e Malinovskyi ad agire dietro le due punte Zapata e Miranchuc, da notare il ritorno dei gruppi organizzati  rientrati in Curva Sud per stare vicino alla squadra in un momento sicuramente complicato mentre nel settore ospiti contavamo solo quarantaquattro spettatori.

Il primo pallone era dell’Atalanta, ma sovvertendo le previsioni della vigilia erano i granata a fare la partita sistemandosi in campo in un fazzoletto di trenta metri chiudendo così tutte le linee di passaggio all’Atalanta, inoltre il pressing effettuato dai ragazzi di Castori non permetteva alla Dea di organizzare alcuna manovra,, e la prima occasione la costruivano i granata con Kechrida, buona la sua prova in entrambe le fasi,  che al quarto sfiorava l’incrocio dei pali con un gran tiro dai sedici metri, dopo pochi minuti il direttore di gara sorvolava su un intervento dubbio in area ai danni di Gondo, ma i granata sembravano trasformati rispetto alle gare precedenti, la squadra aveva  un baricentro molto più alto e Ribery tra le linee creava più di un grattacapo ai nerazzurri, inoltre Gondo sembrava indemoniato rivelandosi un’autentica spina nel fianco della retroguardia orobica, così il primo squillo bergamasco arrivava solo al minuto sedici con Gosens che impegnava Belec dalla distanza, l’occasione risvegliava l’Atalanta che cominciava a far girare la palla con più convinzione ma i granata guidati in campo da Frank Ribery non perdevano le distanze tra i reparti e si rendevano ancora pericolosi al ventunesimo con Mamadou Coulibaly che scagliava un gran tiro dalla distanza sfiorando la traversa, ma la Salernitana sembrava padrona del campo con l’Atalanta che non creava pericoli dalle parti di Belec, così si andava al riposo sul risultato di zero a zero che andava stretto ai granata.

Alla ripresa delle ostilità arrivavano i primi cambi, con Castori che sostituisce uno stremato Frank Ribery con Obi che si andava a sistemare nella posizione che aveva occupato il fuoriclasse francese, e Gasperini che, visto il primo tempo sotto tono disputato dai suoi correva ai ripari lasciando negli spogliatoi Demiral e Mirancuk e Pasalic inserendo Djimsiti, Ilicic e Koopmeiners provando a dare una scossa alla squadra, ma dopo un minuto era ancora la Salernitana ha rendersi pericolosa, bellissima sponda di Djuric per Gondo che sferrava un tiro potente e preciso, ci voleva così il miglior Musso per evitare la capitolazione, ma i granata continuavano a giocare con personalità ed al minuto cinquantuno Kechrida seminava tutti con un coast to coast dalla sua area servendo Djuric che non inquadrava la porta da buona posizione, Gasperini decideva quindi di effettuare un nuovo cambio, dentro Zappacosta, fuori uno spento Malinovskiy mentre Castori richiamava Ranieri per inserire Jaroszynsky, la manovra dell’Atalanta migliora anche perché la stanchezza comincia a farsi sentire nelle gambe dei granata che si allungano leggermente, allora il tecnico decideva di inserire Bonazzoli per Gondo, ma era ancora la Salernitana a rendersi pericolosa con Obi sugli sviluppi di un corner battuto da Jaroszynsky, al sessantottesimo ancora un cambio per Castori che inseriva forze fresche, fuori Gagliolo dentro Bogdan, passavano solo sessanta secondi e Bonazzoli si inventava un assist di tacco che metteva Obi a tu per tu con l’estremo difensore bergamasco, palo, al minuto settantaquattro ultima sostituzione nelle file granata con Simy che rilevava Djuric, ma quando meno te lo aspetti e dopo aver condotto la gara per settantaquattro minuti, arrivava la doccia fredda, Ilicic si liberara splendidamente in area e serviva un pallone a Zapata che si girava battendo a rete e siglando l’uno a zero, mai risultato fu più bugiardo, i granata non avevano più la forza di reagire ed all’ottantaquattresimo Zappacosta si divorava la rete del raddoppio non riuscendo a ribadire in rete una deviazione di Belec su tiro di Zapata e dopo cinque minuti Gosens colpiva di testa la traversa, la partita si chiudeva così con l’immeritata vittoria della Dea che espugnava l’Arechi, ai granata l’onore delle armi ma zero punti nel carniere.

Al termine dell’incontro tutta la squadra andava a ringraziare la curva sud per il sostegno uscendo tra gli applausi di tutto lo Stadio.

Se questa doveva essere la prova d’appello concessa a Castori, possiamo dire che il tecnico l’ha superata a pieni voti indovinando sia il modulo che la formazione iniziale, facendo disputare ai suoi una prova di spessore contro un’avversario ostico che per settantacinque minuti aveva sofferto gioco e ritmi imposti dai granata, ora non ci sarà neanche il tempo per leccarsi le ferite perché tra tre giorni si tornerà in campo e questa volta al Principe degli Stadi si presenterà un Verona bisognoso di punti salvezza, ma per i granata è giunta l’ora di cancellare l’odioso zero in classifica

 

 

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