Il fenomeno Sheriff: identikit della squadra della Repubblica che non c’è

Posted By on Ott 10, 2021 | 0 comments


di Nicoletta Natoli

 

Chissà se lo scorso 26 agosto qualche tifoso dell’Inter, del Real Madrid o dello Shakhtar Donetsk aveva giudicato benevola l’urna per aver inserito nel girone della sua squadra un’avversaria apparentemente abbordabile come lo Sheriff Tiraspol.

Se così è stato, a poco più di un mese di distanza chiunque lo abbia detto ha sicuramente cambiato idea. Infatti, con i suoi 6 punti in 2 partite, conquistati segnando 4 goal e subendone soltanto 1, lo Sheriff Tiraspol è a tutti gli effetti la squadra rivelazione di questa prima fase della Champions League.

Avvolto da un alone di mistero e condito con un pizzico di geopolitica, il Fotbal Club Sheriff Tiraspol, meglio conosciuto come Sheriff Tiraspol, è una società calcistica moldava fondata nel 1997 da due ex agenti del KGB. Ha sede nella città di Tiraspol e appartiene alla holding Sheriff, un’azienda che si occupa anche di comunicazione, commercio, edilizia e distribuzione di carburanti. Lo Sheriff si può definire il club dello Stato che non c’è, poiché Tiraspol è la capitale dell’autoproclamata Repubblica Moldava della Transnistria, che ufficialmente non esiste dato che non fa parte dell’ONU e non è riconosciuta dai suoi membri. Questa repubblica ha comunque la sua amministrazione autonoma, i suoi confini, le sue leggi e la sua moneta, e non si riconosce nella Moldavia sebbene le squadre della sua capitale partecipino regolarmente al suo campionato.

Nella sua breve storia lo Sheriff Tiraspol più che un partecipante è stato un vero protagonista del campionato moldavo, dal momento che lo ha vinto spesso e volentieri infrangendo pure diversi record. Nel suo palmarès può infatti annoverare la vittoria di 10 campionati consecutivi (dal 2001 al 2010), e la conquista per 10 volte della Coppa di Moldavia e per 7 volte della Supercoppa. La squadra disputa le sue partite casalinghe allo stadio della capitale, avente 13.460 posti a sedere e collocato all’interno del Complexul Sheriff, dotato di 8 campi di allenamento, appartamenti, hotel a 5 stelle e campus per i ragazzi delle giovanili.

Nella favola di questa piccola grande realtà al suo esordio in Champions League c’è anche un po’ di orgoglio italiano, rappresentato dall’allenatore Roberto Bordin. Questi ha candidamente dichiarato di non sapere neanche dove fosse Tiraspol quando è stato contattato dalla dirigenza della squadra, ma oggi si dichiara entusiasta di lavorare in un ambiente che ha superato ogni sua più rosea aspettativa, e in un centro sportivo all’avanguardia da sogno, degno dei top club europei.

Considerando il trattamento riservato ai suoi colleghi De Zerbi e Ancelotti, auguriamo a Simone Inzaghi che il vecchio proverbio “non c’è due senza tre” per stavolta perda la sua efficacia!

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