(di Giuseppe Porro)
Siamo arrivati alla settima giornata del torneo, e la sosta per la Nations League (oggi riparte la serie A) ci fa stilare un piccolo bilancio sul nostro campionato di calcio, che non sarà più il campionato più bello del mondo (anche se resta il piu difficile) ma resta e resterà sempre il campionato più buono del mondo.
Stilando una mappa delle venti compagini di serie A, troviamo la Liguria e la Lombardia con per l’appunto tre compagini ciascuno (Genoa; Sampdoria e Spezia la prima, Atalanta; Inter e Milan la seconda) quindi sono le regioni più rappresentate.
Poi di seguito troviamo: Campania (Napoli e Salernitana); Emilia (Bologna e Sassuolo); Lazio (Roma e Lazio); Piemonte (Juventus e Torino); Toscana (Empoli e Fiorentina) e Veneto (Venezia e Verona). Chiudono con una compagine ciascuna, Sardegna (Cagliari) e Friuli (Udinese).
In questa mappa itinerante che va da Nord a Sud, (ma mancano diverse regioni che hanno una cultura calcistica e culinaria sopraffina) troviamo per l’appunto diverse culture; storie; abbracci e incontri in cucina, che fanno si che il nostro campionato sia il più buono del mondo.
La cosa interessante è che spostandosi da regione a regione, dove molte cucine sembrano simili per via delle contaminazioni ricevute negli anni, le stesse restino però legate alla radici della propria terra, in una sorta di federalismo culinario che solo nel bel paese abbiamo.
Quindi se ora la nostra serie A, è rappresentata da: Stoccafisso; Pesto; Coniglio; Risotto; Ossobuco; Polenta; Pizza; Mozzarella; Tortellini; Erbazzone; Carbonara; Amatriciana; Vitello Tonnato; Bagna Cauda; Buccellato; Fiorentina; Bigoli; Gnocchi; Fregola e Frico (ma non solo), ci sono altre migliaia di piatti da far godere i palati di tutto il mondo.
Si perché non c’è Inghilterra; Francia; Germania o Spagna che tengano, perché anche se in campo ci hanno raggiunti oppure sorpassato (solo come campionati) in cucina siamo e saremo sempre i migliori del mondo.