POLVERI BAGNATE

Posted By on Nov 26, 2021 | 0 comments


di Lucio Marinucci

 

Mentre le scorie della debacle di Londra si fanno ancora pesantemente sentire, in casa Juventus urge riflettere su parecchie cose che ancora non stanno funzionando in questa prima parte di stagione. Una su tutte la produttività offensiva del gioco bianconero, ad ora forse la problematica più preoccupante. Inutile continuare a rimpiangere i tanto declamati 101 gol di Ronaldo negli scorsi tre anni, perché per quanto in fase offensiva si stia sentendo l’assenza di quei numeri, è bene ribadire che il matrimonio tra la Vecchia Signora e CR7 era ormai logoro. L’arrivo del fenomeno di Funchal aveva paradossalmente dato inizio ad un’involuzione nel progetto di crescita della squadra, il che ha portato Agnelli ha dover rinunciare a malincuore a Ronaldo, in ogni caso assolutamente consenziente al divorzio.

La vera difficoltà è stata trovare una soluzione funzionale che potesse quantomeno compensare il rendimento del fenomeno lusitano. Per quanto le statistiche del portoghese siano praticamente impossibili da rimpiazzare, le alternative viste finora sono state oggettivamente troppo insufficienti. I numeri offensivi alla 13esima di campionato sono assolutamente impietosi. Dodicesimo attacco della Serie A con 18 gol all’attivo, peggior attacco tra le prime dieci, appena quattro gare concluse con più di una rete all’attivo, nona per tiri totali effettuati (172) e addirittura dodicesima per conclusioni nello specchio (55). Insomma carta canta, troppe cose non stanno funzionando lì davanti; basti pensare che in tutte le competizioni la coppia Morata-Chiesa ha prodotto finora solo 7 gol. Anche i ripetuti stop di Dybala stanno minando la continuità del rendimento in zona di rifinitura. Per cambiare qualcosa Allegri negli ultimi tempi sta iniziando a pensare ad un 4-3-3 con Chiesa a sinistra, il 9 spagnolo al centro e la Joya a sinistra per donare più propulsione alla manovra, ma anche lì resta un interrogativo, dato che a quel punto bisognerebbe pensare ad una mezzala estremamente difensiva, per dare copertura ad una carreggiata dove anche Cuadrado è certamente più votato all’attacco.

In conclusione il quadro che ne emerge è di instabilità, di una Juventus ancora alla ricerca della propria identità. Il traguardo di quest’anno non può che essere il quarto posto, mentre in Champions l’impressione è quella che andare più in là degli ottavi sarebbe già un successo. Ora starà ad Allegri scolpire una fisionomia ben delineata alla squadra, donarle nuovamente quella voglia di vincere che la caratterizza da una vita, perché in casa Juve si sa: “Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”.

Submit a Comment