Rafa, senza voglia di dispiegare. E di spiegare

Posted By on Gen 11, 2022 | 0 comments


di Gianni Massaro

 

Schiuma e spuma, Rafa.
Stato spesso anemico in passato, uno velico piuttosto che remico: disdegna lavoro faticoso. Così pare.
L’incoscienza di un ragazzo pronto a battersi -se e quando gli va- persino privo di elmo. Una leggiadria e vibrante roccia ‘de coccio’ il portoghese, ha fatto disperare Ibra intento a svezzare e forgiare la tempra aitante e battagliera degli altri.
Essenzialmente con Leão si finiva per parlare di due aspetti, uno quello del massimo picco a cui potesse aspirare e tema tutt’altro che secondario la posizione congeniale.
Dilemma: cima e cimosa. Nel nembo calcistico d’oggi dove gli spazi tendono ad intasarsi e l’intensità a essere quanto più durevole e performante Leão può inventare la giocata in un fazzoletto di campo, può essere lasciato solo in una zona vasta del campo: solcare il terreno gli riesce facile. È fumoso ma nell’estate 2021 inizia con piglio decisamente diverso.
Di Leão piccoli protocolli di vittorie quando va a segno, unica sola sconfitta nel 2019 contro la Viola di Montella con Giampaolo ancora in panca, 1 a 3 con Ribery ad impartire lezioni di football e il portoghese accorciava le distanze con il primo gol in rossonero.
Lasciava il tabellino presto nel 2020-21, nell’1 a 3 al Tardini allo scadere la chiudeva e otturava pure l’appuntamento col gol.
L’elasticità dei movimenti del classe 99 è detonante e si pone arma letale mei primi mesi prima d’esser chiamato in missione Lapponia da Babbo Natale.
Fa vedere la smagliante forma e segna in due gare consecutive di A: novità assoluta.
Alla seconda il Cagliari e a seguire la Lazio. Strappa e stappa, riporta i rossoneri avanti contro i sardi e la sblocca contro i biancocelesti così come ha sbloccato a Bologna ed è stato autore del terzo gol decisivo a Bergamo a quasi dieci dal termine. A dividere i due gol nella fase d’avvio a San Siro e quelli in trasferta la copertina formidabile offerta contro l’Atletico.
Si certo il gol, si certo arbitraggio caotico. La perla però sta nella rovesciata a una quindicina di metri provata che è andata ad infrangersi sulla traversa ad Oblak battuto, una perfezione sfiorata col Milan in inferiorità numerica e in vantaggio di una rete.
E da notare come nel gesto complicato in equilibrio difficile il numero 17 sorride like a child, sorride gaio col Milan in inferiorità numerica e in vantaggio di una rete.
Il suo gol dieci minuti prima era stato condito da esultanza non abulica, raggiante e felice l’ex Lille. Alla seconda di Champions era svolta negativa del Diavolo, a compensare nel trittico seguente di campionato Bergamo, Verona, Bologna la presa salda ai piani alti in sfide ‘ingrappolate’, di reti gonfie: 16 gol fatti e 6 subiti. 2 reti, un assist e varie giocate decisive dell’attaccante portoghese. Sciagurato novembre porta un pareggio e due sconfitte in A, la prima al Franchi e dopo una settimana in casa col Sassuolo. Tre punti a Roma il 31 ottobre e riprende a vincere nella Genova rossoblu il 1 dicembre.
Male, col Sassuolo riesce a pungere di rado Rafa mentre contro la Viola era stato protagonista lodevole dell’incontro. La testa c’è, le firme prolifiche meno. 8 timbri annuali pochini per un gran giocatore d’attacco. Rafa senza voglia di dispiegare, d’istinti e d’intuiti fa e va.
Senza voglia di dispiegare e di spiegare, too. Manca la gioia al San Siro in campionato dalla Lazio, nel nuovo anno si profila subito la Lupa all’orizzonte.

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