I centrocampisti, sempre più vogliono abbagliare

Posted By on Feb 3, 2022 | 0 comments


di Gianni Massaro

 

Un flusso strano quello dei centrocampisti nelle recenti stagioni e in Italia una Juve rabberciata nel mezzo lo dimostra campeggiando comunque ai piani alti; il Milan smentisce e si affida molto alle prestazioni di Kessie e Tonali così come uno smagliante Bennacer risultava cruciale nella prima metà del 2020-21.
A qualcosa servono, in un intorno da molteplici frecce nell’arco i protagonisti prevalentemente in mediana non sempre solo roca voce impiegata a sostegno della roccaforte di difesa. Braccio e mente ugualmente in parallelo specie col primo “principio” soddisfatto e lautamente pagato.
Importante che il ritmo si dissoci da penuria.
Ancor più pericolosa incuria, sbagli sono proibiti con compagni terzini all’arrembaggio, difensori centrali guardalinee o mediani nell’impostare, portieri registi fuori dall’area in crescente frequenza. La cavolata di un uomo di mediana rischia chiaramente di danneggiare in maniera esponenziale rispetto agli altri ruoli.
Tonali e Kessie lampanti esempi, soffermandoci a Milano come i campioni d’Italia Barella e Brozovic. Quantità, quantità e fare tante cose, far breccia nel muro al fine di far intromettere arcieri e bilancieri, palati atletici ed amletici schierati intorno a loro.
In un caos di maglie più fitte e più intensamente rispetto a qualche decennio fa.
Faticando ad alta velocità, freccia sul mulo e breccia nel muro, a seguir le orme e le norme come prima più di prima tra succulente torme.
E del buon Kanté certo non se ne vuol privare il Chelsea, why? KDB al City già prima e definitivamente con Guardiola si è esaltato stagione dopo stagione. I coetanei bavaresi Kimmich e Goretzka il Bayern li prese e li ha saldamente tenuti, il fine Joshua e il migliorato Leon hanno scritto già pagine molto importanti..
Il centrocampo in fin dei conti è stato snobbato, sempre meno addobbato e incline allo sgobbare. Fatica e travaglio, in mezzo alla tempesta s’è disperso, impigrito e appassito Pogba.
Il centrocampo affare strano spodestato dall’altare e il classico tipico caso a parte di extra prestigio madridista in controtendenza con i tre illustri KMC a scavare enciclopedie e rullini, storici almanacchi e lodevoli commenti di estimatori. Ergendosi alla polivalenza e senza mai disdegnare un gol stagionale i due biondini e il moro, insediatosi Casemiro superato il primo anno al Madrid trascorso già da buon comprimario ma non protagonista di spessore con 25 gettoni in tutto, 2013-14: la decima.
E si scriverà la storia, anche col brasiliano perno importante dopo un capitolo in prestito annuale al Porto, firme importanti tra cui spiccano quella del sorpasso nel 2017 alla Juve in finale di Champions e la rete pesante a pochi mesi di distanza allo United in Supercoppa europea.
Per farla breve il quadro corposo e bello di un centrocampista si base sulla situazione tenuta sotto controllo e scatti a iosa, un’attitudine che sostenga e gestisca il greve, per farla brevissima carne al fuoco. E un occhio, una nuca o un timpano a esaltarsi nella battaglia, a scongiurare pericoli ovviamente e tentando di illuminare se si riesce anche l’azione.
Al Real hanno visto cose meravigliose, in Serie A un trio del genere non c’è ma Inter, Juventus e Milan hanno un centrocampista italiano a testa di spessore e in nazionale potrebbero regalare qualche soddisfazione.

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