Roma: Anno Domini

Posted By on Mag 8, 2022 | 0 comments


(di Giuseppe Porro)

Roma 4 maggio 2021, in una normale giornata di una stagione calcistica buttata alle ortiche, aspettando il ritorno di una semifinale di Europa League che dopo l’andata resterà solo una gara da onorare, arriva un fulmine a ciel sereno.

Impazza il mercato, e mentre l’elegante portoghese Fonseca è già con le valigie pronte la piazza aspetta Sarri (perché questo è l’imput degli operatori di mercato). Ma ecco che i Friedkin e Thiago Pinto virano su un altro portoghese, anzi “il portoghese”.

A sorpresa arriva un annuncio fragoroso per il mondo calcistico, la Roma acquista per la guida tecnica della prima squadra lo Special One: Josè Mourinho. Un vincente; uno abituato a vincere, l’uomo giusto al momento giusto, una mossa mediatica e non solo che si rivelerà azzeccatissima.

La stagione sembra non andare nel migliore dei modi, tra un mercato di medio profilo (dove Mourinho punta spesso il dito sulla panchina corta), i risultati altalenanti e il gioco che non decolla, lo Special (il miglior comunicatore sportivo al mondo) è spesso contrariato con i media locali, i calciatori e la dirigenza, andando spesso fuori dai gangheri.

Anche perché a detta di molti addetti ai lavori è non, Mourinho sposta spesso l’interesse parlando di extra campo piuttosto che parlare di una squadra che non gioca bene al calcio, e vengono fuori aggettivi diversi che vanno dal non vincente (?) al bollito, ma Mourinho si sa logora chi non c’è l’ha.

Per l’appunto da Special a bollito il passo è breve, e gli attacchi arrivano da fuori ma anche da dentro ma non intaccano l’immagine ed il carisma di Josè Mourinho. E lo si vede con la maggior parte dei tifosi con il quale crea un empatia chimica che ha dell’incredibile. I sold-out si sprecano, e la società ne giova sia al botteghino sia nell’immagine che si da al mondo intero.

4 maggio 2022, esattamente un anno dopo l’annuncio del suo ingaggio Mourinho torna Special One (per chi si era scordato che lo fosse) portando la Roma in una finale europea che mancava da 31 anni, davanti ad una cornice di pubblico da brividi e degna di una finale Champions League.

Ora anche se è solo la Conference League, o la terza competizione europea, la Roma c’è; Mourinho c’è, e potrebbe diventare il primo allenatore ad aver vinto tutte e tre le competizioni europee: Champions League, Europa League e Conference League.

L’appetito vien mangiando, e Mourinho ha fame come i tifosi della Roma in questa empatia giallorossa. Testa; cuore; muscoli, next stop Tirana, perché questo è,  e deve essere l’anno domini giallorosso. Daje Roma, ad maiora!

Submit a Comment