Roma: città aperta

Posted By on Lug 17, 2022 | 0 comments


(di Giuseppe Porro)

Il titolo potrebbe trarre in inganno, ma con tutto il rispetto del film di Rossellini e della grande Anna Magnani lo prendiamo in prestito per spiegare un concetto tipicamente italiano. Nel caso dello sport o del calcio che dir si voglia il concetto è accentuato, e specialmente a Roma che è per l’appunto città aperta (di vedute).

Si sa il mercato è sempre in fermento, ed i nomi accostati a questa o quella compagine sono sempre molti, anzi a volte anche troppi. Poi, come in questi anni dove di soldi ne girano pochi mentre di nomi importanti e che fanno gola c’è ne sono eccome, le voci volano ma purtroppo è il mercato che è cambiato.

Nel caso specifico di Roma e della Roma che negli anni ha visto diversi campioni del calibro mondiale, a volte divenuti qui di classe superiore a volte arrivati già con il blasone, il concetto è accentuato. Difatti nessuno è stato esente da critiche di una piazza che nella sua storia ha vinto comunque poco e meno di quello che meritava.

Chi non ha criticato Liedholm; Capello o lo stesso Mourinho? E chi non lo ha fatto con Falcao; Voeller o Batistuta? Senza lasciare esenti i nostrani Conti; Giannini De Rossi o Totti? E questi sono solo alcuni dei nomi di allenatori o giocatori di classe superiore e di pedigree di prima classe.

Anche perché mettere alla gogna giocatori del genere ancor prima di vederli giocare (se giocheranno) con questa maglia significa essere eretici, pazzi o semplicemente in malafede. Ma la Roma città aperta critica i sopra citati e inneggia i Cicinho, i Trotta, i Bastos e gli Adriano.

Quindi a prescindere se arriveranno o no i Ronaldo o i Dybala, criticare prima e quanto meno fuori luogo anche perché parliamo di giocatori di livello superiore anche se per motivi diversi qualcuno li definisce: bolliti, finiti o sopravvalutati. Ma si sa, Roma e città aperta…di vedute, basta cambiare punto di vista e la visione stessa sarà diversa ed ovviamente migliore.

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