Perù, salva almeno la faccia !

Posted By on Giu 26, 2018 | 0 comments


Giacomo Pariselli

Tutto si sarebbe pensato, tranne che trovare il Perù ancora fermo a zero punti, ed ormai spacciato, alla vigilia della terza ed ultima giornata di questo mondiale russo. In primo luogo perché, sulla carta, la squadra di Gareca non ha niente da invidiare ad Australia e Danimarca, anzi. Inoltre, per il gioco espresso, il Perù avrebbe meritato sicuramente un risultato diverso, soprattutto nel match inaugurale del girone con la Danimarca, che avrebbe fatto tutta la differenza del mondo. Sa di beffa, infatti, il fatto che proprio la Danimarca si trovi a quattro punti e con la qualificazione praticamente in tasca, avendo fatto in campo una figura ben peggiore dei sudamericani. Ma il calcio è strano, per cui ci troviamo a commentare un pre-partita tra Perù e Australia che ha come unica chiave di lettura per i sudamericani quella della prospettiva di classificarsi all’ultimo posto, in un girone più che alla portata. Ed è proprio questo il punto: se sulla carta il Perù avrebbe potuto farcela, perché è andata così? Evidentemente i biancorossi non sono stati abbastanza cinici, discriminante che accomuna un po’ tutte le sudamericane in questo momento. Basti pensare che una squadra come l’Argentina rischia seriamente di non qualificarsi per gli Ottavi. Con il Brasile che non ha mai convinto e l’Uruguay che solo nella terza partita con la Russia ha dato prova della sua reale forza, le uniche squadre sudamericane ad andare controtendenza sono state Colombia e Messico, non proprio le favoritissime. Questa non vuole essere un’attenuante per il Perù, anzi, probabilmente è proprio questa la direzione verso cui deve lavorare la federazione peruviana. Troppi calciatori senza esperienza che non sia di campionati del proprio paese, fattore che inevitabilmente pesa, soprattutto quando incontri squadre abituate a soffrire e portare comunque a casa il risultato, come possono essere anche le “piccole” europee. E allora eccola la prova del nove, per quello che può valere, come detto pocanzi; l’ultimo match mette di fronte al Perù una squadra non europea, l’Australia, che potrebbe dar spazio ad un confronto ad armi pari in termini di (in)esperienza e, in questo caso si, relegare il Perù al ruolo di fanalino di coda.

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