Vincenzo Boscaino
Zlatko Dalic non ha dubbi, si cambia. L’allenatore croato non cambia per esigenza, per trovare soluzioni a problemi complessi, per far fronte a necessità impellenti. Dalic può permettersi il lusso di cambiare per conservare le energie per il futuro. Forte del credito conquistato nelle prime due partite, oggi la Croazia può schierare le riserve.
Corluka, Rebic, Mandzukic, Brozovic, Vrsaljiko e Rakitic sono diffidati e di sicuro non dovrebbero essere del match. Con un altro cartellino salterebbero gli ottavi, meglio non rischiare. Lovren e Modric dovrebbero anche loro accomodarsi in panchina. Islanda-Croazia è sempre stato un match pieno di scintille, con 3 espulsi in quattro partite e una serie infinita di interventi al limite. Spazio alle seconde linee.
John Obi Mikel in conferenza ha invocato il fair play da parte dei croati. Con la vittoria degli Islandesi e la sconfitta dei nigeriani saranno quest’ultimi ad uscire dalla competizione. “La squadra che giocherà domani ci ha battuto ieri in allenamento” tuona Lovren, uno dei titolari, come risposta. Dopotutto, ricorda, le seconde linee della Croazia come Kovacic e Pjaca sarebbero punti fermi nella maggior parte delle squadre al mondiale.
La Croazia, vera rivelazione della competizione, affronta la sfida senza nessun tipo di pressione. Ma Dalic tiene tutti in allerta. Vincere aiuta a vincere, e lui lo sa. Non ci saranno calcoli o biscotti per eliminare qualcuno. La Croazia vuole vincere per trovare quella continuità che caratterizza le grandi squadre, per scrivere il suo nome tra le papabili della vittoria finale.
Croazia-Islanda vale molto più di quello che ci dirà il risultato.
Croazia, questa è la partita che ci dirà quanto vali.