Pasquale Pollio
Con la vittoria su Panama si infrange un tabù che resisteva oramai da quarant’anni, tanto era trascorso dall’ultima vittoria ad un mondiale delle Aquile di Cartagine.
Il tecnico Maaloul vuole assolutamente chiudere il girone con una vittoria, e schiera la squadra in campo con un assetto tattico più offensivo, presentando tante novità di formazione.
Fuori Ben Mustapha, Ben Alouane, Maaloul, Khaoui e Badri, esordio tra i pali di Mathlouthi, i laterali di difesa sono Naguez e Haddadi, al centro si schierano Meriah e Bedoui, linea di centrocampo con Chaaleli, Skhiri, Sassi, Sliti e Ben Youssef con il solito Khazri di punta.
I nordafricani trovano molte difficoltà nello sviluppo del gioco per tutto il primo tempo grazie al modulo 4-5-1 adottato da Panama con baricentro molto basso, ma nonostante l’assetto tattico rinunciatario i panamensi vanno al riposo in vantaggio.
La musica cambia nella ripresa, perché la Tunisia rientra dagli spogliatoi con ben altro piglio e comincia a schiacciare i centroamericani nella propria metà campo riuscendo a ribaltare il risultato con le reti di F.Ben Youseef e Khazri, centrando l’agognata vittoria.
Nonostante l’eliminazione, prevedibile valutando la forza delle avversarie presenti nel girone, il bilancio di Russia 2018 resta positivo, considerando che senza la disattenzione in pieno recupero contro l’Inghilterra probabilmente la Tunisia si sarebbe potuta giocare la qualificazione sino all’ultimo minuto