Giandomenico Tiseo
Stasera la Rostov Arena sarà teatro del match, valido per gli ottavi di finale dei Mondiali 2018, tra Belgio e Giappone. I nipponici sono reduci dalla sconfitta, nell’ultimo incontro del girone H, contro la già eliminata Polonia. Una brutta prova degli uomini di Nishino in cui ha prevalso la paura piuttosto che il coraggio.
La melina sullo 0-1 messa in scena dagli asiatici, consapevoli del ko del Senegal e di godere di un numero di cartellini inferiore (criterio fair play), è stato uno degli spettacoli meno decorosi che si siano visti in una fase finale di una rassegna iridata. La qualificazione è arrivata ma, di sicuro, la selezione del Sol Levante non si è fatta gran pubblicità.
Ecco perché stasera, per centrare l’impresa contro i belgi, servirà ben altra prestazione. Gli uomini di Martinez hanno centrato il primo posto nel gruppo G, davanti all’Inghilterra, mettendo in mostra ottime individualità ed un buon gioco di squadra. Per questo, il ct nipponico dovrebbe rispolverare il 4-2-3-1 usato contro il Senegal coi 4 giocatori offensivi Kagawa, Inui, Haraguchi e Osako pronti a creare problemi alla retroguardia avversaria. Un modulo che, in fase di non possesso, si tramuterà in un 4-5-1 con il solo Osako ad essere riferimento avanzato. E’ evidente, la partita si deciderà in zona mediana e l’accoppiata Shibasaki/Hasebe avrà il compito di proteggere la retroguardia e di intercettare le linee di passaggio dei Diavoli Rossi per innescare le ripartenze rapide dei giapponesi.
Sarà necessario, quindi, meno “fair play” e più decisione per impensierire una delle Nazionali che aspira ad arrivare fino in fondo.