Matteo Previderio
Il Messico é fuori ! L’epilogo di un Mondiale che, con un pizzico di convinzione in più, specialmente nell’ultima partita del girone, avrebbe potuto portare i messicani almeno ai quarti di finale. In una competizione come questa, rilassarsi può costare caro, perché nella sfida contro la Svezia, quando hai a disposizione due risultati su tre per qualificarti come prima del girone, quando, cosa ancor più importante, puoi evitare il Brasile agli ottavi, hai il dovere di dare qualcosa in più. La sconfitta di ieri nasce proprio da questo piccolo-grande errore del Messico: essersi accontentati delle buone prestazioni contro Germania e Corea. Non avremo mai la certezza di quello che sarebbe successo se Lozano ed i suoi compagni avessero incrociato la Svizzera, perché con i “se” non si arriva in fondo alla Coppa del Mondo, ma per una Nazionale che fa degli ottavi di finale, la sua vera e propria maledizione, incrociare la Svizzera piuttosto che il Brasile, avrebbe fatto moltissima differenza.
Nonostante tutto, il C.T. Juan Carlos Osorio ha preparato nel migliore dei modi la sfida ai brasiliani, inserendo Marquez a centrocampo, a protezione della difesa, concedendo a Guardado la libertà di inserirsi con più continuità. In un Brasile quasi perfetto, Fagner e Filipe Luis non sono una garanzia come i titolari Danilo e Marcelo ed il C.T. colombiano lo sa bene, impostando il gioco offensivo proprio sulle fasce laterali, con Vela e Lozano incaricati di mettere in difficoltà ed aggredire proprio Fagner e Luis. Ci riescono a metà, perché alle lacune dei laterali difensivi brasiliani, sopperiscono quasi sempre Casemiro, Miranda, Thiago Silva ed Alisson, i veri protagonisti della solidità difensiva dei verdeoro. El Tricolorresiste solo un tempo, perché nella ripresa si accendono Neymar e Willian ed il Messico, un po’ per stanchezza e un po’ per eccesso di nervosismo, si disunisce, concedendo al Brasile quelle ripartenze che, al termine del match risulteranno fatali.
Per il Messico quindi, altra delusione ed ennesima sconfitta agli ottavi di finale, ma stavolta la “maledizione” c’entra poco quando ti trovi al cospetto di questo Brasile.