Vincenzo Boscaino
Quando sei tra gli allenatori più pagati e vincenti della storia, quando alleni uno tra i club più ricchi, quando domini nel campionato e hai a tua disposizione una squadra fantastica, l’obiettivo deve essere solo uno: vincere!
Shakhtar Donetsk – Manchester City è una sfida che può spostare gli equilibri del girone F. Quattro squadre in tre punti, un equilibrio costante in ogni gara, equilibrio rotto solo dagli episodi e giocate dei singoli. Questi novanta minuti potranno determinare molto, se non tutto.
Guardiola si presenta ai microfoni e sa che la domanda arriverà, sa che qualcuno gli chiederà se sono pronti a vincere la ChampionsLeague o meno. Anticipa lui tutti. “Per vincere questa competizione non basta solo volerlo, ci sono molte circostanze da tenere in considerazione. Noi non siamo ancora pronti”.Spontaneo, sincero e diretto come sempre. La pressione è tanta, e in tanti danno per scontato almeno la semi-finale. Tranne lui.
In campo per i Citizens si potrebbe rivedere De Bruyne dopo il rientro di questa settimana a seguito del lungo infortunio estivo. In attacco il tridente Sanè-Aguero-Sterling è confermatissimo, con l’argentino pilastro e faro delle azioni offensive. Centrocampo a tre con il Belga insieme a Fernandinho e David Silva, quest’ultimo eroe della sfida con l’Hoffenheim. Davanti a Edersonuna linea a quattro con Walker-Stones-Laporte-Zinchenko. Il City schiera il meglio di ciò che ha a disposizione, una squadra fantastica ricca di talento e fantasia.
La squadra di Guardiola è imprigionata in realtà parallele, questo lo sappiamo. L’Europa è diversa dal campionato, e il City la soffre, questo lo sappiamo. Ma questi novanta minuti saranno la cartina al tornasole delle dichiarazioni del tecnico catalano epotremo capire se sono vere le sue sensazioni, le sue paure. Shakhtar Donetsk – Manchester City ci dirà questo e tanto altro. Tutto in novanta minuti.