Giacomo Spadoni
Non ci voleva, questa sconfitta non ci voleva. Non così. Dopo una partita ben giocata, specialmente nel primo tempo, una sconfitta così fa male.
La Samp non era partita bene, andando in svantaggio dopo pochi minuti, ma poi era salita in cattedra, aveva preso in mano il pallino del gioco e aveva messo sotto il Milan, dominandolo dal punto di vista del palleggio. Non a caso, al 30esimo aveva già rimontato la gara portandosi sull’1-2.
Però il vantaggio è durato poco, e a fine primo tempo il risultato era 2-2. Da quel momento la Samp si è disunita, si è slegata, ed ha subìto l’incessante furia milanista per il resto della gara. Nulla ha potuto contro l’ennesima azione personale di Suso, che è rientrato sul piede preferito ed ha liberato il mancino sul secondo palo. 3-2, gol alla Suso, appunto.
In casa Samp è mancata proprio l’arma che fin qui aveva reso tanti benefici ai doriani, la difesa. Dopo aver subito solo 4 gol in 10 giornate, sono riusciti a prenderne 3 in una partita sola. E’ mancata la solita attenzione, la compattezza difensiva, la fase di non possesso svolta in modo collettivo, la squadra sembrava puntare sull’individualità invece che sul collettivo, come di solito, invece, accade.
Sono errori che alla fine si pagano. E’ un peccato, perchè i blucerchiati erano riusciti a ribaltare una partita a San Siro e sembravano ormai padroni del campo, con in tasca una vittoria che sarebbe stata importantissima, sia per la classifica che per il morale. Avrebbe dato una spinta incredibile ai ragazzi di Giampaolo, che avrebbero acquisito grande consapevolezza di sé per proseguire l’importante stagione che stanno disputando.
Adesso però bisogna archiviare questa deludente sconfitta, fare quadrato e ritrovare la compattezza che tante soddisfazioni aveva regalato finora. Tornare a difendere di gruppo, compatti e con attenzione sarà la chiave per riprendere il percorso bruscamente interrotto, a partire dalla prossima gara contro il Toro.