Scudetto a…tre passi

Posted By on Apr 3, 2019 | 0 comments


Nicola Ciacciarelli
Una Juve tosta e concreta passa alla Sardegna Arena 2-0 ed ora è a soli 9 punti dall’ottavo tricolore consecutivo.
Con gli uomini contati (solo 13 giocatori di movimento a disposizione) i bianconeri sfoggiano a Cagliari una prestazione di personalità e di carattere contro un avversario dato in forma e reduce da tre vittorie consecutive in casa. Allegri non ha dato modo ai padroni di casa di sfruttare le armi a loro disposizione. Fasce ben presidiate e difesa a tre che ha avuto la meglio sulla fisicità di Pavoletti. Il centravanti, reduce dalla prima convocazione in nazionale, ha ricevuto pochi palloni e spesso ”sporcati” dal trio Chiellini-Bonucci-Caceres.
A fare la differenza, in fase di impostazione, ci ha pensato la freschezza atletica del centrocampo della Signora e la lucidità mentale di Miralem Pjanic. Il bosniaco non ha sbagliato nulla, cavandosela anche in situazioni di raddoppio di marcatura. Dal canto loro Matuidi ed Emre Can hanno fornito situazioni alternative all’attacco alla profondità di Kean, inserendosi negli spazi. La manovra della Signora è stata avvolgente e costante e la precisione nei passaggi ha evitato pericolose ripartenze sarde.
Il match di Cagliari è coinciso con il gol numero 500 della gestione Allegri (quello di Bonucci) e soprattutto con la conferma di Moise Kean. Il 2000 ha avuto un paio di occasioni neutralizzate dall’ottimo Cragno, prima di trovare il guizzo giusto a cinque minuti dal 90′. La caratteristica migliore del numero 18 è quella di tenere in continuo stato di agitazione la difesa avversaria. La sua è una presenza costante lungo tutta la gara, senza mai scomparire dai radar. I margini di miglioramento sono enormi. Kean ha tempo per progredire palla al piede e migliorare fuori area di rigore. Ma al momento Allegri e società possono essere più che soddisfatti. Il ragazzo di Vercelli si è dimostrato valida alternativa a Mandzukic. Cinque gol in stagione in 293 minuti: uno ogni 58 minuti. Non male per chi, lo scorso anno a Verona, chiuse segnando una rete ogni 305 minuti.

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