Gianluca Guarnieri
Difesa a 3 o a 4, non fa differenza. La fascia destra della Roma è appannaggio di Bruno Peres. L’esterno brasiliano ex Torino, recuperato dopo il recente infortunio ha dimostrato a Vienna l’importanza della sua funzione. Una buona prova, ampliata dall’assist del momentaneo 1-1, dove il terzino sudamericano ha ribadito il suo feeling con Edin Dzeko, già mostrato in passato.
Era già successo in campionato ad inizio Ottobre: Peres pronto ad involarsi sulla destra e a mettere in mezzo e far segnare il bosniaco nella gara contro l’Inter. Peres diventa formidabile quando può lanciarsi in fughe in avanti verso il fondo campo, quasi da “Ala” old style. Basti pensare a quel Roma-Sampdoria tempestato dalla pioggia quando il numero 13 fu una delle “carte” decisive: tantissimi, i cross messi in mezzo per rifornire gli attaccanti giallorossi. Stupiscono le critiche: l’ex granata ha sempre avuto nel suo background queste caratteristiche, già all’epoca del suo approdo italiano in granata, quando nella sua prima stagione mostrò tutta la sua classe, realizzando un goal incredibile nel derby contro la Juventus, con un “coast to coast” degno di Michael Jordan o di Larry Wright nel basket.
A Roma, Peres raccoglie un’eredità importante e pesante: i precedenti interpreti brasiliani, straordinari nel ruolo. Cafu, protagonista nell’anno dello scudetto 2001. Maicon, capace di riservare gli ultimi lampi della sua classe con la maglia giallorossa. Ora tocca all’esterno ex Santos.