Francesco Maiocchi
La Sampdoria, come da pronostico, è arrivata per fare la partita. Montella, che deve fare i conti con una formazione rimaneggiata, schiera un Milan attendista che però è pronto a far male sulle fasce. La pericolosità di Suso ormai è cosa nota, meno quella di Deulofeu e proprio su di lui puntano i compagni. E’ la Samp che in ogni caso riesce ad essere più pericolosa e proprio il neo acquisto spagnolo rischia di regalare la rete del vantaggio. Bravo, come sempre, Donnarumma a trasformare un miracolo in ordinaria amminsitrazione.
Bertolacci da mezz’ala è il più pericoloso dei rossoneri, che dopo un paio di scampati pericoli vengono fuori con il giro palla. Proprio il classe ’91 prova due conclusioni dalla distanza visto che la Samp è brava a chiudersi arretrando il baricentro. Partita bloccata, ma il Milan nel finale di primo tempo inizia finalmente a macinare calcio. Suso sale in cattedra in un paio di occasioni, ma sono bravi gli ospiti in fase difensiva.
Nella ripresa si inverte il copione ed è il Milan a fare gioco con la Samp che abbassa sempre più il baricentro e allentando il pressing. I rossoneri sono pericolosi sia sulle fasce che per vie centrali, ma la fortuna non è con i ragazzi di Montella che alla mezz’ora non sono ancora riusciti a sbloccare il match. Il match nel male lo cambia Zapata che regala il contropiede a Quagliarella poi steso in area da paletta. Su rigore passano avanti gli ospiti.
Montella ci prova e inserisce Lapadula e Abate così da dare più spinta a destra. Negli ultimi dieci minuti dentro anche Ocampos per il 4-2-3-1. Lapadula ha l’occasione della vita, ma è sprecone. Nel finale ci pensa Sosa, facendosi espellere a chiudere i giochi a favore della Samp. Il Milan gioca bene, ma si è dimenticato come si vince.