Luigi Pellicone
Roma-Fiorentina, un match divenuto scomodo. Da affrontare partendo al terzo posto in classifica e, considerati i risultati di Juventus e Napoli, senza alternative alla vittoria. La Roma deve riprendersi la seconda posizione e non mollare la presa. Non facilissimo per una squadra non eccezionale nelle ultime uscite. Beninteso, la Roma ha maturato e conserva una propria idendità di gioco: manca, forse, un pizzico di velocità e l’intensità negli ultimi sedici metri. La squadra finisce spesso con i crampi. Segnali preoccupanti in vista del tour de force. La Viola sta bene. É in condizione, ha ritrovato calciatori e automatisimi, gioca un calcio moderno. Ha due interpreti in mezzo al campo che piacciono molto a Spalletti. Badel e Borja Valero. In un campo “deturpato” dal rugby due squadre che giocano sul possesso palla potrebbero soffrire parecchio.
A proposito di stadio. Spalletti affronta l’argomento nella doppia veste. Uomo di campo e manager: “Non voglio parlare di politica. Le barriere non sono simboli di libertà. Lo stadio deve essere di bambini e famiglie. Chi vuol venire a far casino resti fuori, anzi, non lo si faccia entrare. Le strutture di proprietà?Un investimento per il paese. Per farsi una idea, consiglio una passeggiata a Londra. Investitori americani, arabi, russi, hanno reso la città ancor più bella. Capirei se per la costruzione dello stadio ci fossero problema di soldi, ma nel caso della Roma il progetto è finanziato dagli investitori. Certo ci sono delle regole, purchè non si trasformino in minacce per chi vuole investire dei capitali. Parlare con la Raggi? Io mi occupo di campo: però è innegabile che la Juventus sia avanti a tutti anche grazie allo stadio”.
Capitolo formazione: Perotti out, Vermaelen quasi. Smorzata con fermezza la polemica Gerson: nessuna punizione deviato in Primavera per giocare e recuperare condizione.