di Luigi Pellicone
Minuto 14 di Real Madrid – Roma. Ripartenza giallorossa. Salah mette in mezzo. El Shaarawy porta via il marcatore. Il “velo” è per Dzeko. Il bosniaco è libero, davanti ha solo Navas. Il portiere del Real esce e copre bene lo specchio. C’è comunque tempo e modo per stoppare, mirare e centrare il bersaglio grosso. Il centravanti giallorosso si incarta. Piattone e palla fuori. L’attimo fuggente, sfugge. E si posa sull’esterno della rete.
Nessuno condanna il gesto tecnico: sbaglia anche Cristiano Ronaldo. E anche peggio. Ciò che irrita è il modo, in cui matura l’errore. Dzeko non si avventa su quel pallone come dovrebbe. Lo sparacchia, inconsapevole o disinteressato, di avere fra i piedi l’occasione della vita con la maglia della Roma. Su quel pallone, purtroppo, non c’erano gli occhi né la fame della tigre.
Un errore da matita blu. Dzeko macchia una buona prestazione: non a caso in pochi ricordano che dai suoi piedi partono i due assist per Salah e che un suo contrasto libera Florenzi davanti al portiere. Resta negli occhi, vivido, quel pallone sbagliato. La Roma si ritrova, ancora una volta, a recriminare. A chiedersi cosa fosse successo con un centravanti “vero”. Interrogativi che non si sarebbero dovuti porre, con Dzeko. Eppure adesso legittimi. A tal punto da rendere quasi certezze i dubbi aleggianti già da qualche mese. Dzeko serve a questa Roma?
La sensazione è che il centravanti ormai, almeno per questa stagione, non manterrà le promesse di chi lo ha accolto a Fiumicino traboccante di amore e speranze. Evidentemente, quelle attese, sono troppo elevate rispetto a ciò che può dare. Al ragazzo, accidenti, trema il piede, quando deve compiere l’ultimo passo. Quello decisivo.
Dzeko è stato incitato, difeso, coccolato. Ha ricevuto amore, fiducia incondizionata. E adesso ha il dovere di ricambiarle. Perché chi si irrita di fronte a un atteggiamento freddo, svogliato al limite del pavido, non ha torto. Sicuramente Dzeko soffre a non segnare e non è contento. Però deve levarsi quello sguardo di chi ha perso un’occasione, ma ne aspetta un’altra come fosse un diritto acquisito. E più facile e realistico, invece, che il prossimo errore non gli sia perdonato. Dzeko avrà ancora occasione, purché mostri un atteggiamento diverso. Si perdona tutto, solo a chi ha dato tutto: Dzeko aggredisca il pallone e la vita giallorossa con gli occhi della tigre. Il prossimo attimo sfuggente non va perso.