Contro tutto e tutti, il Foggia riparte

Posted By on Mar 10, 2016 | 0 comments


di Francesco Falzarano

 

Passano 72 ore, e la musica cambia. Perché il calcio non ha memoria. I tamburi tornano a battere, le bandiere a sventolare e i sogni tornano possibili. La sconfitta, il summit della dirigenza, De Zerbi sempre più lontano dalla “sua” creatura; e poi quell’aggressione, che ha scosso tutti. Eccessiva, fuori luogo. Poi lunedì la conferma: De Zerbi è e resta l’allenatore del Foggia, come è giusto che sia. Questa squadra l’ha plasmata lui, l’ha creata. E comunque vada, merita di restare al suo posto fino alla fine. Così arriva il ritorno di Coppa Italia. Allo Zaccheria, contro il Siena forte del 5-2 dell’andata. Il clima allo stadio non è dei migliori: l’aria è molto pesante. Contestazione, stavolta civile, cori soprattutto contro la squadra; la città si schiera con il suo allenatore. Seppur divise da anni, curva nord e sud stavolta sono compatte . De Zerbi sceglie l’undici migliore. Una grande squadra si vede nelle difficoltà; il Foggia gioca per dimostrare qualcosa a se stesso, e al proprio allenatore. Il risultato è strabiliante, dall’inferno al paradiso in un battito di ciglia. Inizia Iemmello nella prima frazione, poi Chiricò, Vacca e Sarno fanno prendere forma all’impresa. Con il passare dei minuti il tifo si scioglie, ci crede. Burrai prova a rovinare la rinascita, ma l’illusione dura solo un minuto. Iemmello, capocannoniere del girone, cala la tripletta e manda in orbita i satanelli. Vittoria che ha un valore molto più grande del semplice passaggio del turno. Prova maiuscola della squadra di De Zerbi.  Carattere, determinazione, grinta, cuore,  gioco ma soprattutto testa, tanta testa. Abbracci al proprio allenatore, a testimoniare che lui è l’architrave del progetto, il totem e a lui la squadra deve molto. Calcio e psicologia che si intrecciano in quel di Foggia. Toccato il fondo, ci vuole testa, carattere per ripartire. Dopo la tremenda giornata di sabato c’erano tutti gli ingredienti per cadere definitivamente. Invece, la bravura sta proprio nel ricaricarsi, ripartire; e il Foggia lo ha fatto nella situazione più difficile. Ha dimostrato di essere squadra, un corpo unico che rema tutto dalla stessa parte. I ragazzi hanno dato tutto, mostrando riconoscenza verso un allenatore che li ha sempre difesi, tutelati; ma soprattutto ha sempre creduto in loro, e ha sempre creduto che tutti gli effettivi fossero quelli adatti per la promozione. Il Ds Di Bari è l’unico a presentarsi in sala stampa a predicare unità da parte di tutti. Secondo le nostre fonti, De Zerbi imputa gran parte di quello che è accaduto alla mancanza di una figura di peso specifico nello staff societario. Ma ora si riparte, la squadra è in ritiro per la delicata trasferta di Messina. Il Foggia dovrà combattere soprattutto con se stesso, prima che con gli altri. Riparte l’assalto alla serie B. Prezioso l’aiuto del nostro corrispondente da Foggia Antonio Di Donna.

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